(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. “Diciamoci la verità: non possiamo permetterci più un Carnevale così costoso. La città non riesce più a sostenerlo economicamente.Le categorie economiche della città, più volte sollecitate, non hanno quasi mai contribuito alla sua organizzazione e realizzazione. È sempre stato il Comune ad intervenire a risanare il bilancio con un sostanzioso contributo. Fino a quando tutto ciò sarà possibile? Non ancora per molto. Ed allora il carnevale deve morire?” Lo scrive in una nota il direttivo di Idea Viareggio, lista civica che sostiene il candidato sindaco Francco Giorgetti.

“Secondo noi no, ma deve essere completamente ridisegnato con un progetto a breve e lunga scadenza. Il Carnevale, nato come manifestazione popolare del puro sentimento carnascialesco, è ormai un retaggio del passato. La spontaneità tutta viareggina con cui si costruivano i carri nei capannoni in via Cairoli è mutata in un impegno serio ed imprenditoriale di persone che lo fanno come artisti-artigiani professionisti.

“E questo costa. Molto, molto di più del passato. Occorre avere il coraggio umano, politico e culturale di cambiare totalmente il modo di gestire, organizzare e soprattutto finanziare il carnevale. Lo strumento Fondazione, ha fatto vedere cose buone ma forse ha esaurito la sua spinta iniziale ed è diventato un peso anziché una soluzione. Va rinnovato tutto il ‘sistema’. Il consiglio della Fondazione o il nuovo organismo (forse solo l’assessorato alla Cultura, perché no?) dovrà solo amministrare la manifestazione e demandare le idee e le proposte alla città ed ai professionisti del settore spettacolo.

“Il futuro è un Carnevale spettacolare che dovrà avere un risalto internazionale, che richiami i ‘veri sponsor. Le feste rionali dovranno invece mantenere la loro tradizionalità cittadina: il veglione all’aperto. Le due cose non dovranno mai più confondersi: di qua lo spettacolo professionale di là la spontaneità popolare del carnevale.

“Alla guida della manifestazione dovrà esserci un direttore artistico di notevole spessore, non di estrazione politica/partitica ma professionalmente capace di organizzare e proporre idee; che esamini i bozzetti e proposte che possono pervenire anche dall’esterno. Deve essere il regista della manifestazione rispondendo al Consiglio di amministrazione per la copertura finanziaria ed alla città per il progetto. Deve cominciare a lavorare un minuto dopo la fine dell’ultimo dell’ultimo corso mascherato.

“Occorre un vero bando di concorso aperto anche all’Europa e arrivare così alla internazionalizzazione del nostro Carnevale. I carristi che non vorranno partecipare al bando con un’opera propria, realizzeranno i carri dai bozzetti degli artisti nazionali ed internazionali partecipanti. L’appalto del carro deve venire assegnato previa gara al miglior preventivo dei carristi. Vince il primo premio l’autore del bozzetto.

“La copertura finanziaria dalle esauste casse del Comune deve pervenire sempre meno fino alla totale autonomia economica.Oltre i biglietti d’entrata le nuove entrate dovranno essere veri sponsor interessati e coinvolti nella manifestazione, da finanziamenti europei per gli eventi particolarmente radicati nel tessuto popolare e della tradizione, dalle imprese turistiche viareggine che insieme al direttore artistico propongono pacchetti per i turisti. Crediamo possibile anche una notevole entrata da una vendita vera e controllata dei mascheroni che tanto comunque prendono lo stesso la via dei carnevali minori ma a condizione che sia riconosciuta dai clienti compratori la provenienza doc viareggina delle opere attraverso un mutuo accordo pubblico.

“Un carnevale con valenza internazionale comporta inevitabilmente che la qualità delle costruzioni sia più che eccellente e purtroppo non sempre questa esigenza in passato è stata rispettata.I carristi, categoria peculiare per la manifestazione dovranno divenire imprenditori-artigiani-artisti provvedendo a sostenere tutti gli oneri previsti da ogni normale ditta, dimostrando di lavorare tutto l’anno, nell’ottica di creare nella Cittadella un vero polo produttivo creando posti di lavoro, manutenzione degli hangars e ricchezza giustificando l’investimento della città nei nuovi capannoni.

“La Cittadella deve essere sempre aperta, e sfruttata al meglio, proponendo iniziative, spettacoli, feste, in maniera da rendere vivo l’ambiente carnevalesco per tutti i 12 mesi dell’anno, con possibilità nei mesi non carnevaleschi di visitare gli hangars e non tenendoli chiusi come avviene ora.”

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